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Psicoterapia Streategica

Premessa

Nell'arco degli ultimi trentacinque anni, un gruppo di studiosi e terapeuti hanno cercato di coniugare antichi saperi e i contributi della più aggiornata ricerca scientifica; sono riusciti così a dimostrare e fatto conoscere come sia possibile risolvere efficacemente e in tempi brevi la maggioranza delle patologie psichiche e comportamentali. Come afferma il filosofo Occam: "Tutto ciò che può essere fatto con poco inutilmente viene fatto con molto".

Proverò in queste pagine a svelare il fascino, ma anche lo spesso difficile capovolgimento di convinzione, proposto da quella che uso definire “L’arte del risolvere complicati problemi mediante soluzioni apparentemente semplici”.

Indicazioni e Contro-indicazioni

Come in ogni indicazione terapeutica che si possa definire tale, mi sembra utile delineare i contorni di una tecnica innovativa come quella proposta in queste pagine, accennando alle sue “Controindicazioni”. La ormai ventennale esperienza di chi esercita l’arte della psicoterapia secondo i canoni strategici ha dimostrato come in alcuni casi tali canoni siano inefficaci, se non addirittura deleteri (Nardone 1993).

  • Il primo caso è quello di pazienti che ricorrano al terapeuta come ad un amico-confessore, ricettacolo di tutte le loro angosce, designato a venire in possesso dei più nascosti e tortuosi anfratti della loro personalità.
  • Il secondo è quello delle persone che arrivano in terapia per una sorta di “Vuoto sentimentale”, sperando di trovare nel terapeuta l’amante o genitore ideale, capace di dar loro quell'affetto di cui hanno forte bisogno e che nessuno gli ha mai saputo donare. Il terapeuta deve certo creare una relazione efficace con il paziente, ma non può essere né un vice-genitore, né un vice-amante, altrimenti la terapia non sarà mai efficace.
  • Infine la psicoterapia breve strategica si ritiene poco adatta quando il paziente si aspetta di avere suggerimenti sulle scelte esistenziali e sui suoi grandi dubbi decisionali, come potrebbe aspettarsi da un saggio profeta detentore delle assolute verità universali.

In tutti questi casi il paziente dovrebbe evitare un trattamento di questo tipo, il quale potrebbe risultare troppo aggressivo, perché cambierebbe rapidamente in lui meccanismi e sistemi di percezione-reazione che, in realtà, egli non intende assolutamente cambiare in breve tempo.
Ovviamente, dato che i pazienti arrivano per lo più in terapia senza aver scelto un tipo di trattamento specifico, sarà compito del professionista ad approccio strategico quello di individuare il soggetto “A rischio di fallimento" ed inviarlo a colleghi più adeguati di lui.

I casi nei quali invece la Terapia Breve Strategica risulta particolarmente efficace, raggiungendo una percentuale di successo entro le prime sette sedute compresa fra l’83 e l’87 per cento, sono quelli di pazienti con problemi specifici, che impediscono loro di svolgere le normali attività quotidiane, presentandosi come ostacoli apparentemente insuperabili alla realizzazione personale.

È particolarmente indicata per:

  • Disturbi d’ansia - attacchi di panico, fobie specifiche
  • Disturbi ossessivo-compulsivi (DOC)
  • Disturbi del comportamento alimentare
  • Problemi relazionali e di coppia
  • Disturbi dell’infanzia
  • Problemi sessuali
  • Disturbi dell’umore – depressione – sindrome maniacale e bipolare
  • Deliri con perdita del senso di realtà

Caratteristiche:

  • Si propone di risolvere problemi anche complicati mediante soluzioni (apparentemente) semplici
  • Studia ed affronta il problema per “Come Funziona nel presente”, invece di partire dalle cause che potrebbero averlo generato nel passato
  • La maggior parte dei casi trattati raggiunge i primi risultati già nelle prime 4 - 7 sedute

 

Metodo:

Il percorso di Terapia Breve Strategica si svolge attraverso le seguenti fasi:

  • Individuazione - tramite una specifica tecnica di "dialogo strategico" - del problema da risolvere e dell'obiettivo di cambiamento che il paziente vuole ottenere
  • Esplorazione delle tentate soluzioni: ciò che la persona ha fatto fin ora per affrontare il suo problema, ma che non ha portato effetti, anzi lo ha aggravato
  • Prescrizioni di esercizi da eseguire nel periodo che va tra una seduta e l’altra, appositamente studiati per sovvertire e sbloccare i meccanismi che mantengono in vita il problema
  • Constatazione insieme alla persona dei risultati via via raggiunti
  • Rinforzo di tali risultati per garantire un effetto duraturo, conclusione

Precursori:

La Terapia Breve Strategica nasce alla fine degli anni 80 ad opera di  Giorgio Nardone  e Paul Watzlawick. Essi misero a punto le basi di un metodo che è andato sempre più perfezionandosi e arricchendosi, ma tenendo sempre fede alla loro prima intuizione: aiutare le persone a risolvere le loro difficoltà e raggiungere i loro obiettivi, mediante strategie e soluzioni apparentemente semplici.
La genialità del metodo consiste nell'aver preso e studiato i più importanti contributi da tecniche e scuole di pensiero già affermate, in psicoterapia ma non solo, per perfezionarli ed integrarli in una forma mai usata prima:

  • Scuola del Mental Research Institute di Paloalto (California)
  • Teorie costruttiviste della realtà (Heinz von Foerster, Ernst von Glasersfeld)
  • Teoria delle logiche alternative e del paradosso
  • Tecniche induttive utilizzate da Milton Erickson
  • Psicologia cognitivo-comportamentale
  • Antica arte della guerra orientale (Sun Tzu)
  • Tradizione filosofica cinese
Psicoterapeuta Parma

Psicologo Psicoterapeuta a Roma
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