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Di cosa mi occupo

"Depressione, panico, ansia, sindrome bipolare o ansioso-depressiva, esaurimento, ossessioni, compulsioni..." Dare un nome diagnostico ai problemi psicologici per molti è una priorità: "Prima etichetto il problema, poi posso curarlo".

Io invece mi ritrovo molto di più nell'approccio strategico: Noi preferiamo concentrarci sul funzionamento dei meccanismi psicologici "inceppati" e puntare a sbloccarli, piuttosto che su una diagnosi. Tuttavia molti mi chiedono in quale campo il nostro metodo sia più efficace. Per rispondere a questa domanda, dunque, mi sembra giusto elencare gli ambiti nei quali l'aiuto di un terapeuta strategico può essere più efficace.

Se desideri informazioni più specifiche sui problemi psicologici, sui loro nomi e sulle caratteristiche diagnostiche, in Internet si trova moltissimo materiale. La guida più autorevole sul tema è un Manuale Diagnostico ufficiale, chiamato "DSM" ed utilizzato anche in psichiatria, giunto in italiano alla edizione 5. Per dare un'idea della sua complessità si consideri che riporta un elenco minuzioso di tutte quelle che sono ritenute patologie, distribuendole su cinque "assi", il tutto per un totale, nell'edizione italiana, di 1092 pagine.

Ho scritto un articolo tempo fa sul tema dell'etichettatura psicopatologica e sui suoi possibili rischi, pubblicato anche su questo sito nella pagina delle pubblicazioni, area "Il Meridiano Ciclo sulla cura del Disagio Psicologico". La vastità dell'argomento è uno dei motivi per cui è impossibile dare una lista esaustiva su un sito WEB, vorrei perciò solo elencare i problemi con i quali mi confronto più spesso e con i quali le nostre tecniche funzionano meglio.

Disturbi d'ansia

Si tratta di problemi che si esprimono di solito con una sensazione di paura e di difficoltà a controllare le proprie reazioni. Secondo una antica distinzione le paure umane possono essere ricondotte a tre timori ancestrali: paura dell'abbandono, paura di non essere all'altezza, paura di perdere il controllo. Questi disturbi portano spesso con sé anche sintomi viscerali come tachicardia, sudore freddo, respiro affannato, tremore e così via. In questa classe di problemi possiamo far rientrare:

Problemi legati allo stato dell'umore


Si manifestano di solito con una sensazione di tristezza eccessiva, impotenza, delusione, scoramento, oppure con una euforia e difficoltà a regolare i propri comportamenti. In questa categoria possiamo includere:

  • La Depressione nelle sue varie forme, da quelle più lievi a quelle più severe, caratterizzate tutte da una mancanza di fiducia nelle proprie possibilità o in quelle che il mondo e le altre persone ci offrono. Normalmente è presente anche una grandissima e apparentemente irreparabile sensazione di tristezza e di sconforto;
  • Gli stati di umore cosiddetti "Bipolari", cioè soggetti a continui e bruschi salti, da una euforia eccessiva ed incontrollabile ad una tristezza disarmante.

Disturbi alimentari

In questa categoria si possono includere:

  • Spinta irrefrenabile a mangiare ed abbuffarsi (bulimia);
  • Astinenza forzata dal cibo con tendenza alla perdita eccessiva di peso (anoressia);
  • Alternanza continua tra digiuni e mega-abbuffate, accompagnata tal volta da sensi di colpa per la propria incapacità a controllarsi (Binge eating);
  • Compulsione continua a mangiare e poi compensare col vomito o altre condotte simili (vomiting).

Problemi relazionali


In questa vasta sfera entrano tutti quei casi che si verificano all'interno di una coppia, di una famiglia o di un gruppo, allorché emergono difficoltà a gestire le relazioni tra le persone e i ruoli diventano confusi. Possiamo includere in questa categoria:

  • Problemi della relazione genitori-figli, che si manifestano spesso con una difficoltà nel definire e far rispettare i ruoli familiari;
  • Problemi della relazione tra partners: il lavoro con le coppie, dal mio punto di vista, è sempre un lavoro sulla comunicazione, che deve puntare a costruire o ristabilire la complicità e la sintonia tra i due. Una coppia costituisce una entità che è più della somma dei due singoli; perciò, il lavoro terapeutico non può essere svolto con uno solo, ma deve coinvolgere quasi sempre entrambi;
  • Insicurezza e carenza di autostima: sono due concetti dei quali si scrive e si dice molto sui giornali, in televisione e in molti libri di psicologia divulgativa. A tutti capita qualche volta di sentirsi insicuri, o avere poca stima nella capacità di portare a termine un certo compito; quando però queste sensazioni sono costanti e ripetute nel tempo, può nascere un vero e proprio blocco nella relazione con gli altri, accompagnato dalla sensazione di non essere mai all'altezza delle situazioni sociali vissute;
  • Dipendenza affettiva, che si può manifestare verso una persona in particolare o ripetersi nel tempo con persone diverse;
  • Difficoltà nel sentirsi riconosciuti all'interno della famiglia e della coppia;
  • Problemi di interazione con colleghi, mobbing e simili;
  • Disagio all'interno del proprio gruppo di amici, comunità, gruppo sportivo ecc.

Dubbi e domande disturbanti

Sono tutti quei casi in cui la persona è continuamente perseguitata da dubbi o domande, sullo stesso tema o su temi variabili, al punto da non riuscire ad avere una vita serena. In questa categoria rientrano anche le ossessioni sul comportamento degli altri nei nostri confronti, la sensazione che ci osservino, ci giudichino, ci controllino e tramino contro di noi, o ancora la sensazione di essere "bersaglio" di continue azioni negative da parte di chi ci circonda.

Problemi di performance

Nello sport, nello studio o sul lavoro, capita ogni tanto di sentirsi inadeguati o incapaci a raggiungere i risultati che ci sono richiesti. L'intervento terapeutico diventa in questo caso quasi un coaching operativo, che conduce la persona ad essere maggiormente fiduciosa nelle proprie possibilità, costruendo se necessario insieme il percorso che porterà al risultato, proprio quel risultato che inizialmente appariva irraggiungibile.

Problemi post-traumatici

In questa categoria rientrano tutti i problemi psicologici derivanti da un trauma o da un lutto subito. Quelli sui quali il nostro metodo è particolarmente efficace sono:

  •  Disturbo post-traumatico da stress (PTSD), un disturbo ben preciso, identificato e descritto molto dettagliatamente dalla letteratura, che si manifesta con un rivivere continuamente e più volte al giorno l'evento traumatico, anche sotto forma di incubi, evitamento degli stimoli e delle situazioni che in qualche modo richiamano l'episodio, con conseguente distacco dalla realtà e dalla vita sociale, iperattivazione e problemi nel ciclo sonno-veglia.
    Anche se non si tratta di eventi oggettivamente gravi, è sufficiente che la persona li abbia vissuti come tali.
    Dal 2016 tratto questa categoria di problemi anche usando il metodo EMDR.
  • Lutto e Perdita, quel periodo che segue inevitabilmente alla perdita di una persona cara, di un animale, o anche di una capacità fisica (handicap); si caratterizza per alcuni sintomi anche in questo caso ben noti, i quali servono all'organismo psicofisico per abituarsi gradualmente alla nuova realtà. Tal volta, tuttavia, questo processo di adattamento si blocca in una delle sue fasi, rendendo impossibile l'evoluzione a quelle successive e bloccando di conseguenza la persona nel cosiddetto "Lutto patologico";
  • Separazione e divorzio, eventi che nella vita di una persona possono dare vita a reazioni molto specifiche. La perdita in campo amoroso costituisce un caso particolare di lutto. La persona che è stata "persa", infatti, non è scomparsa, non ha smesso di vivere, ma è ancora presente nel mondo, spesso con lei/lui si hanno ancora rapporti di frequentazione per vari motivi. Tutto questo rende la separazione sentimentale un problema specifico, che necessita di tecniche appositamente studiate.

Disturbi Ossessivo-Compulsivi

Si tratta di tutti quei casi in cui la persona sente una spinta irrefrenabile a ripetere certi rituali, certi comportamenti, o certi evitamenti. In questa categoria possiamo includere:

  • Compulsioni comportamentali, con il bisogno continuo ed incontrollabile di ripetere determinate azioni (lavaggi della casa o della persona, rituali scaramantici ecc.); oppure di controllare continuamente la chiusura dei rubinetti del gas e dell'acqua, delle finestre e delle porte di casa, delle portiere dell'auto, la corretta sistemazione di oggetti e così via;
  • Bisogno incontrollabile e continuo di evitare il contatto con qualcosa: (animali, luoghi, persone, colori ecc.);
  • Pensieri intrusivi, pensieri che si vorrebbe non avere mai, ma che ci tormentano in maniera compulsiva e disturbante; oppure compulsione continua a ripetere formule mentali, frasi, conteggi, calcoli matematici ecc.
  • "Bisogno espiatorio": impulso incontrollabile di compiere continuamente rituali di auto-punizione per un errore commesso o per una sofferenza causata a qualcuno;
  • altri disturbi compulsivi, in cui la persona non riesce a regolarsi e limitarsi in un comportamento specifico: Ludopatia (gioco d'azzardo patologico), shopping compulsivo, autolesionismo, tricotillomania (compulsione a strapparsi peli, ciglia, capelli) ecc.

Disturbi dell'infanzia

Per infanzia intendiamo l'età che va dai 3 ai 12-13 anni. In questa fascia alcuni bambini manifestano problemi che sono oggetto di studio e di intervento della psicologia della Età Evolutiva. La Terapia Strategica non è orientata al trattamento diretto dei bambini, tuttavia lavora ugualmente su questo tipo di problemi, attraverso i genitori. Il bambino non viene quasi mai visto dal terapeuta, anche per motivi di tutela che qui sarebbe lungo esporre. Si procede invece facendo sì che i genitori diventino essi stessi terapeuti della figlia o del figlio nella vita di tutti i giorni.
In questa categoria possono rientrare:

  • Ansia, depressione, fobie ed altri disturbi che si ritrovano anche nell'adulto, ma assumono una conformazione specifica quando si manifestano a questa età;
  • Disturbo dell'attenzione con iperattività: il bambino mostra una grande difficoltà a prestare attenzione a scuola e negli altri contesti della sua vita, spesso manifesta comportamenti iperattivi nelle situazioni che richiedono di star fermi e concentrati;
  • "Mutismo Elettivo": si chiama così tecnicamente l'atteggiamento dei bambini che, in determinati contesti, si rifiutano categoricamente di proferire parola;
  • Tic: disturbo caratterizzato dal bisogno continuo di ripetere gesti e movimenti rapidi, che il bambino non riesce a trattenere;
  • Disturbo Oppositivo: il bambino si rifiuta sistematicamente di rispondere alle richieste che gli vengono dai genitori o da altri adulti, manifestando in alcuni casi anche reazioni violente;
  • Traumi infantili legati alla perdita di una persona cara o alla separazione dei genitori.

Problemi sessuali

Si tratta di tutti quei casi in cui la persona non riesce a vivere serenamente e con soddisfazione la sua vita sessuale. Possiamo includere in questa categoria:

  • Dolori o difficoltà durante il rapporto sessuale (vaginismo, dispareunia e simili);
  • Impossibilità di raggiungere l'apice del piacere (frigidità nelle sue varie forme);
  • Disturbi della funzionalità sessuale: (disturbi dell'erezione, impotenza ed eiaculazione precoce per gli uomini, anorgasmia o simili per uomini e donne);
  • Eccessivo blocco emotivo nell'esporsi e mostrarsi nudi con il partner nelle situazioni di intimità;
  • Disturbi del desiderio sessuale con evitamento o avversione verso il contatto intimo;
  • Problemi nel riconoscere o dichiarare la propria identità di genere e il proprio orientamento sessuale.
Psicoterapeuta Parma

Psicologo Psicoterapeuta a Roma
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