Dott. Giammario Mascolo

Depressione

COS'È: Fra tutti i disturbi psicologici, la depressione è forse quello più noto, più diagnosticato, ma anche più abusato degli ultimi decenni. Già Ippocrate nel quinto secolo a.C. aveva parlato di uno stato dell'umore che aveva definito "melanconia", e quel termine si continuò ad usare fino a Freud, che scrisse un libro dal titolo "Lutto e Melanconia". Nella seconda metà del XX secolo si è affermata la parola "depressione". In effetti, questo termine deriva da un concetto topografico: "depressione" indica un avvallamento del terreno, oppure una zona di pressione atmosferica più bassa rispetto all'intorno. Insomma, qualcosa che sta più in basso, più giù di tutto il resto. Il termine è sembrato perciò adatto ad esprimere uno stato d'animo abbassato, avvilito, che ha perso il suo equilibrio.

La diagnosi di depressione è molto complessa e negli anni sono stati spesso cambiati i criteri necessari per definirla. Un'importantissima distinzione è quella tra la "depressione maggiore", cioè la patologia descritta dal manuale diagnostico DSM, e le cosiddette "depressioni minori", legate a situazioni specifiche o a fasi particolari della vita (parto, menopausa, separazione, lutti, traumi, delusioni sentimentali o lavorative, ecc.).

SINTOMI: Dal punto di vista strategico, il principale sintomo della depressione, cioè la tentata soluzione che, invece di risolvere, alimenta il problema, è la rinuncia. La persona che soffre di depressione tende a rinunciare continuamente a qualunque iniziativa, evita accuratamente di cogliere le occasioni che la vita le offre e, naturalmente, anche di crearne di sua iniziativa. Questa rinuncia può essere inizialmente parziale, per poi diventare globale e trasformarsi infine in rassegnazione.

Altri sintomi tipici della depressione sono: astenia, insonnia, perdita del piacere, tristezza e senso di vuoto per la maggior parte del giorno senza una apparente giustificazione, dolore morale, significativa perdita o aumento del peso, agitazione o rallentamento motorio osservabile dagli altri, mancanza di energia, ridotta capacità di pensare e concentrarsi, autosvalutazione e senso di colpa. Tuttavia, non è sufficiente che ci siano uno o due di questi sintomi per qualche giorno; per diagnosticare una depressione maggiore, almeno cinque sintomi devono presentarsi ininterrottamente per almeno due settimane.

SENSAZIONI: Chi vive un disturbo depressivo sente che nulla ha più senso, tutto il contesto in cui vive appare privo di prospettive e senza alcuna opportunità. Come già detto, l'unico atteggiamento possibile sembra essere la rinuncia, e le parole di incoraggiamento degli altri risultano inutili e addirittura fastidiose. Spesso chi si relaziona alla persona depressa tende a evidenziare quanto la vita sia bella e quanto sia importante reagire, prendere in mano la propria vita, farsi forza, ecc. Tuttavia, tutto ciò viene vissuto come assolutamente impossibile quando si soffre di depressione.

CONSEGUENZE: La persona che vive un episodio di depressione tende a perdere interesse per le attività quotidiane e per le persone da cui è circondata, svaluta sé stessa e la propria vita, rinunciando come già detto a prendere qualsiasi iniziativa. Questo atteggiamento porta la persona a fuggire dalle occasioni che ogni giorno le si presentano, ma così facendo conferma ancora di più la propria sensazione: "Non mi capita niente di interessante, quindi è inutile impegnarmi in qualcosa; ma siccome non mi impegno, la mia vita diventa sempre meno interessante e non vale la pena impegnarsi in nulla..."

COME SE NE ESCE: La Terapia Breve Strategica ha sviluppato una tecnica di dialogo basata su domande precise e puntuali da porre al paziente nei primi minuti della prima seduta. Queste domande puntano a distinguere la depressione da altri problemi psicologici che, anche se presentano sintomi simili, si basano su meccanismi diversi dalla depressione. Una volta accertato che si tratti effettivamente di depressione, viene utilizzato un protocollo specifico per ciascuna delle sue varianti. Dapprima si guida la persona a riconoscere tutti i comportamenti che, invece di migliorare, hanno peggiorato il problema. Poi, attraverso tecniche appositamente studiate, si cerca di guidarla a "rinunciare alla rinuncia", abituandola gradualmente a prendere di più in mano la propria vita, fino a diventarne nuovamente protagonista. Contemporaneamente, si lavora per elaborare la rabbia e il senso di impotenza, emozioni spesso molto forti nella persona depressa. Inoltre, si porta gradualmente la persona ad affrontare tutte quelle situazioni che fino ad oggi ha evitato per paura, per sensazione di non farcela, per disinteresse, a cominciare dalle più quotidiane e meno spaventose.

PERCENTUALE SUCCESSO TRATTAMENTO: Ad oggi, si registra una percentuale di successo sui casi di depressione intorno al 75%. Se vuoi affrontare un problema di depressione con il nostro metodo, puoi prenotare un appuntamento allo 06/54602916 o compilare l'apposito modulo. Ti invitiamo inoltre a leggere il caso di depressione trattato con successo

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