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Dott. Giammario Mascolo

Dipendenza affettiva (love addiction)

COS'È: La Dipendenza affettiva ad oggi (2018) non è ancora inserita tra i disturbi psicologici ufficialmente riconosciuti. Tuttavia gli addetti ai lavori sono da tempo concordi nel definirla come un problema psicologico comportamentale specifico.
Colpisce in stragrande maggioranza le donne e si tratta di una vera e propria dipendenza, in tutto assimilabile alla dipendenza da alcol o stupefacenti. Proprio per questo, così come in italiano, anche in inglese viene definita con la parola dipendenza "Addiction". Rientra però tra le "Dipendenze comportamentali", cioè quelle forme dipendenza che non coinvolgono sostanze, ma comportamenti, persone, relazioni.

La persona che vive una dipendenza affettiva sente la propria vita come insignificante senza la presenza del partner. Rinuncia ai propri spazi, ai propri bisogni, a gran parte della sua vita pur di stare con l'oggetto del suo amore, o di dedicare a lui/lei la maggior parte del suo tempo.
Proprio qui nasce l'inganno che porta dritti alla dipendenza: si pensa di amare l'altra persona, e che quindi sia naturale rinunciare a tante cose per lui/lei. Ma la dipendenza non è amore.
Come in tutti i problemi psicologici si genera un meccanismo che si alimenta da solo: la persona sente che ha un bisogno assoluto e continuo dell'altro, concentrandosi su questo bisogno si allontana gradualmente sempre più da sé stessa, dalle sue potenzialità, dalle sue risorse, dalle sue capacità, dai suoi progetti; in altre parole si allontana dal proprio centro. Ma in questo modo aumenta sempre più quel senso di vuoto, quella sensazione di essere "niente" senza l'altro, e quindi sempre più aumenta il bisogno dellaltro. Così si rafforza un circolo vizioso che fa incrementare la dipendenza.

SINTOMI: La dipendenza affettiva si distingue per tre caratteristiche fondamentali:

  • Ossessività: il pensiero è sempre occupato dal partner o dalla paura di perderlo. Qualunque cosa si stia facendo, salvo pochi brevi momenti in cui si è distratti dalle proprie attività, appena c'è una pausa si ripensa a lui/lei.
  • Impulsività: i comportamenti di ricerca dell'altro (telefonate, messaggi, chat, controllo del cellulare o del computer per spiarlo ecc.) vengono messi in atto senza quasi rendersene conto, come un automatismo.
  • Compulsività: questi comportamenti vengono ripetuti in maniera incontrollabile e sempre più frequente, arrivando a riempire gran parte della giornata.

Questi tre aspetti sono tipici di qualsiasi dipendenza: da sostanze, da persone, da oggetti, da comportamenti, da relazioni.:

Un altro aspetto che rende la dipendenza affettiva simile a tutte le altre dipendenze, è quella che gli studiosi definiscono "Tolleranza" o "Dose". Così come un tossicodipendente ha bisogno di una dose di sostanze sempre più alta e tollera periodi di astinenza sempre più bassi, La persona dipendente affettiva ha sempre più bisogno del partner da cui dipende, e tollera ogni giorno di meno i periodi distante da lui/lei. Al tempo stesso riduce sempre più i contatti con l'esterno (amici, interessi, familiari, passioni ecc.) Così come si abbassa inesorabilmente l'interesse per sé stessi, per le proprie passioni, per i propri progetti, per la cura di sé e dei propri spazi, arrivando tal volta ad una svalutazione quasi totale della propria stessa vita.

SENSAZIONI: I momenti di assenza del partner, benché brevi, comportano uno stato di angoscia, depressione, insicurezza. Solo rivedere lui/lei può mettere fine a queste sensazioni.
La vita senza di lui/lei non potrebbe esistere, "se mi lasciasse mi ammazzerei" è una frase tipica da dipendente affettivo.
La fiducia in sé stessi, già molto bassa, si riduce sempre di più. Ma anche la fiducia nell'altro si riduce, perché, in quanto percepito come indispensabile per la propria sicurezza, diventa una minaccia non appena si allontana anche per poco; sempre di più perciò cresce la gelosia morbosa.
Il partner, tuttavia, viene comunque percepito come chi può mettere fine a tutte le sofferenze e regalare la felicità, se solo fosse più presente, più affettuoso, più comprensivo. Tutte doti che nessun partner di un dipendente affettivo sembra avere mai a sufficienza.
Un'altra sensazione costante nella dipendenza affettiva è il vittimismo: la persona si sente inevitabilmente vittima dell'altro, della relazione, dei propri sentimenti. Uno stato di vittima dal quale, apparentemente, non c'è alcuna possibilità di uscita.

CONSEGUENZE: La persona con dipendenza affettiva vive a volte momenti di forte vergogna per la propria debolezza, vergogna che si mischia ad una repulsione verso la persona da cui dipende. A questa fase ne segue una di lucidità; poco dopo, però, ritorna quel senso di insicurezza e vuoto, che porta a ricadere nei comportamenti dipendenti.
Si cerca continuamente di compiacere l'altro, per esempio concedendosi sessualmente in tempi e modi che non corrispondono ai propri desideri reali, oppure sottomettendosi alle richieste di lui/lei e togliendo importanza alla propria vita e alle proprie esigenze. Tutto ciò per garantirsi la sua vicinanza e per non farlo allontanare.
Questi comportamenti col tempo portano la relazione a diventare sempre più morbosa e asfissiante. Così facendo, inoltre, si alimentano i propri sensi di colpa, la propria insoddisfazione, la certezza che senza di lui/lei non si potrebbe mai farcela.
L'illusione è che, cercando di avere l'altro vicino, si possa vincere la propria paura dell'abbandono. Questo è assolutamente falso! La paura dell'abbandono non si vince costringendo un altra persona a starci vicino.

Non è raro che le relazioni di dipendenza affettiva, proprio perché caratterizzate da una continua insoddisfazione e richieste sempre più pressanti, sfocino in relazioni violente e manipolazioni, fino a maltrattamenti ed aggressioni sia verbali sia fisiche.

COME SE NE ESCE: Per uscire dalla dipendenza affettiva è necessario che la persona ritrovi la fiducia in sé stessa, impari a conoscere e valorizzare le proprie potenzialità e risorse, ritrovi il centro e l'oggetto del proprio amore prima di tutto in sé stessa.
La Terapia Breve Strategica ha sviluppato e messo a punto specifiche tecniche per raggiungere questi obiettivi. Parallelamente bisogna cercare un distacco dal partner, fino a comprendere che una relazione d'amore è cosa ben diversa da una dipendenza.
Questo percorso può essere a volte molto duro, perché si tratta di rinunciare a ciò che era diventato praticamente una ragione di vita. Ma quale prezzo è troppo alto per la propria libertà emotiva?

PERCENTUALE SUCCESSO TRATTAMENTO: I modelli di intervento sono ancora molto recenti, quindi non esistono studi statistici. I primi risultati sono comunque molto promettenti e parlano di persone che sono riuscite in poco tempo a liberarsi dalla dipendenza affettiva.

Psicoterapeuta Parma

Psicologo Psicoterapeuta a Roma
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