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Dott. Giammario Mascolo

Ipocondria, ovvero: paura delle malattie

Aiuto! Ho un cancro e nessuno mi capisce.

COS'È: È innegabile che un controllo attento e scrupoloso della propria salute sia un’ottima abitudine. Tuttavia può succedere che questa abitudine assuma la connotazione di una vera e propria ossessione, divenga cioè sempre più forte, fino ad essere patologica. È così che nasce l'ipocondria: una infondata convinzione di essere affetti da malattie fisiche, che persiste nonostante i ripetuti esiti negativi di svariati accertamenti medici.
In presenza di Ipocondria, infatti, i controlli medici che la persona effettua in nome di una opportuna prevenzione, non sembrano mai sufficienti, neppure quando presentano risultati del tutto rassicuranti. Si innesca, di contro, una interminabile catena fatta di accertamenti, controlli e richieste di rassicurazione dai medici, i quali tuttavia non riescono a tranquillizzare, anche se vengono ripetuti, spesso a dismisura e senza alcuna necessità oggettiva. Ad aggravare questo problema si è aggiunta negli ultimi anni quella che è stata definita "digital Hypocondria", cioè una ipocondria causata da tutte le informazioni che si trovano su siti WEB più o meno specializzati, sui forum, sui social, in chat e così via. Su Internet - si sa - troviamo tutto e il contrario di tutto, a furia di cercare, perciò, troviamo proprio quello che temiamo di più.
SINTOMI: Nell’angoscia di avere una malattia, con grande e continua apprensione la persona che soffre di ipocondria si adopera a controllare minuziosamente ogni manifestazione e sensazione proveniente dal proprio corpo, osservandosi ed ascoltandosi, nel timore di rintracciare la presenza del minimo sintomo rivelatore. Così facendo, finisce per trovare sempre qualcosa che non va: dolori, malformazioni, macchie di pigmentazione, malfunzionamenti in una o più parti del corpo. In alcuni casi quei sintomi sono reali, in altri sono solo immaginati. La persona ipocondriaca comunque incappa in un meccanismo paradossale, nel quale anche i segnali legati alla normale fisiologia del corpo umano risultano percepiti in misura amplificata e interpretati come segnali di una malattia: il battito del cuore sembra troppo forte o troppo veloce, il colore di una zona della pelle sembra troppo scuro, i normali dolorini che si presentano quotidianamente sembrano minacce di gravi malattie ecc.
SENSAZIONI: In preda alla preoccupazione, chi vive l'ipocondria comincia a cercare rassicurazione anche nei familiari o negli amici. In questi casi, risulta vano ogni sforzo di farlo ragionare sull’assurdità delle sue convinzioni e dei suoi timori e nessun incoraggiamento sembra aiutarlo davvero. Si va alla ricerca di informazioni in internet sulla malattia che si pensa di avere, ma la rete, come detto, in questi casi diventa una trappola: nel mare delle informazioni si finisce presto per naufragare e sentirsi ancora più confusi. La propria convinzione così si rinforza, perché in Internet ciascuno trova quello che vuole trovare, quindi spesso notizie ancora più cupe ed allarmanti che finiscono per alimentare ulteriormente l'ipocondria.
CONSEGUENZE: Un meccanismo patologico come quello dell’ipocondria diviene ben presto gravoso e porta ripercussioni deleterie sulla vita della persona colpita dal disturbo, nonché su quella delle persone vicine. In costante ansia e preoccupazione e intrappolato in una routine fatta di accertamenti medici e monitoraggi ossessivi del proprio fisico, l'ipocondriaco finisce per vedere fortemente condizionati i pensieri, l’umore, la vita sociale e quella lavorativa.
COME SE NE ESCE: In una condizione simile, è possibile intervenire per ripristinare il benessere della persona ed UN rapporto più sereno con la propria salute attraverso il protocollo di intervento specifico che la Terapia Breve Strategica ha messo a punto per l’ipocondria. Analizzando esattamente i meccanismi di funzionamento del problema, attraverso l’intervento terapeutico è possibile scardinare in maniera efficace ed efficiente la persistenza del disturbo, bloccando i meccanismi che non solo mantengono, ma progressivamente peggiorano il problema. Tecniche specifiche di intervento sono state studiate per questo disturbo, grazie alle quali si interrompe il circolo vizioso visto sopra, e si guida la persona a sperimentare cambiamenti significativi sin dalle prime sedute, fino alla risoluzione consolidata del problema.
PERCENTUALE SUCCESSO TRATTAMENTO: ad oggi la percentuale di successo della TBS sui casi di ipocondria si attesta sul 95%.

Psicoterapeuta Parma

Psicologo Psicoterapeuta a Roma
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