Secondo un noto assunto della moderna teoria delle catastrofi da cui ho preso spunto per il titolo di questo scritto, se una farfalla battesse le ali a Tokio nel giusto momento e nel giusto modo, quel battito potrebbe dare inizio ad una catena di eventi i cui effetti potrebbero amplificarsi fino a causare un uragano a New York. Pubblicato a Dicembre 2005
Il cielo che guardiamo, dal nostro osservatorio, non è altro che una distesa di puntini luminosi, più o meno intensi, stagliati su uno sfondo scuro. Dov'è allora l'interesse di una tale visione? Pubblicato ad Ottobre 2005
Ognuno di noi è parte di uno o più sistemi, alcuni più ristretti, altri più estesi. Ne consegue che ogni nostra azione, o ogni cosa che diciamo, assume valore e significato asseconda del sistema in cui si inserisce. Pubblicato a Novembre 2005
Anche il silenzio è comunicazione. Parola di "Palo Alto". Pubblicato a Febraio 2006
Fin dagli esordi della psicologia sistemica fu evidente che, per lavorare con i sistemi, si sarebbe inevitabilmente dovuto affrontare il tema della Comunicazione, base e principale mezzo di qualunque relazione. Pubblicato a Gennaio 2006
la comunicazione si può vedere come una lunga sequenza di eventi, praticamente senza inizio e senza fine, nella quale tutti siamo coinvolti. Pubblicato a Marzo 2006
Nei conflitti interpersonali quasi mai si riesce a decidere chi tra i due litiganti abbia generato per primo la reazione dell'altro; è un problema senza soluzione. Perciò l'unica soluzione sta nel dire Stop, e ripartire con atteggiamenti nuovi, un nuovo desiderio di uscire dalla crisi. Pubblicato ad Aprile 2006
Se sentiamo due persone di lingua inglese dirsi See you on tomorrow at five, non conoscendo la loro lingua, niente in quelle parole ci permetterà di comprendere ciò che si sono detti. Ma se, osservandoli, li vedessimo indicare se stessi, il domani e poi fare un 5 con le dita toccando l'orologio, saremo quasi sicuri che si stanno dando appuntamento per il giorno dopo alle 5. Pubblicato a Maggio 2006
Ci sono, molte situazioni nelle quali la contraddizione tra modulo numerico ed analogico avviene senza che ce ne rendiamo conto, e senza alcuna possibilità di controllarla. Pubblicato a Giugno 2006
Fin dall'arte retorica degli antichi sofisti greci è ben conosciuta la forza di una comunicazione che sappia abilmente sfruttare il Numerico e l'Analogico intrecciandoli come in un bellissimo ricamo artistico. Senza questo doppio modulo non esisterebbero probabilmente le più grandi composizioni poetiche, ne le più forti Parabole Evangeliche. Pubblicato a Luglio 2006