Le tecniche che utilizzo: Ipnosi ericksoniana
È particolarmente indicata per:
- Creare uno spazio protetto e sicuro nel quale la persona possa liberamente confrontarsi con i propri limiti e scoprire le proprie risorse, senza paura di essere giudicata o delusa.
- Aiutare la persona a vincere le proprie resistenze, quelle che ci costringono a rimanere fermi anche se desideriamo con tutti noi stessi cambiare qualcosa della nostra vita.
- Creare una sintonia molto forte tra terapeuta e paziente, attraverso la quale esplorare le problematiche e trovare le soluzioni che meglio si adattano alla persona.
Caratteristiche:
- è molto diversa dall'ipnosi classica, nella quale c'è una trance con perdita parziale o totale della coscienza. La persona, in questo caso, è invece perfettamente presente e consapevole di ciò che avviene, in alcuni momenti guida essa stessa il terapeuta nel corso della seduta indicando via via la strada migliore da seguire.
- Attraverso un senso di confort e rilassamento, la persona non perde il controllo, anzi diventa maggiormente capace di mantenere la propria attenzione, concentrandosi sugli obiettivi della terapia e sulle indicazioni del terapeuta, senza le distrazioni che normalmente ostacolano questo processo
- Grazie all'ipnosi il paziente riesce ad accedere a ricordi, a potenzialità e a pensieri che normalmente sarebbero troppo forti o troppo delicati, traendo da essi lo spunto e le risorse per ottenere il cambiamento
Metodo:
L'ipnosi ericksoniana si avvale di un metodo in cui ipnotista e paziente sono entrambi conduttori della terapia. Il percorso si svolge attraverso le seguenti fasi:
- Costruzione di un rapporto di fiducia e di piena sintonia tra paziente e terapeuta
- Induzione dell'ipnosi attraverso la visualizzazione di immagini o l'evocazione di altre percezioni sensoriali e corporee
- Identificazione dei limiti che impediscono alla persona di muoversi verso i suoi obiettivi
- Individuazione delle opportunità e potenziamento delle risorse che possono aiutare la persona a superare quei limiti, così da raggiungere i propri obiettivi di cambiamento
- Constatazione dei risultati ottenuti
- Rinforzo della nuova situazione raggiunta attraverso apposite induzioni di stabilizzazione e chiusura
La Ipnosi Ericksoniana nasce appunto con Milton Erickson (1901 - 1980). Egli cambiò l'ipnosi classica, che esisteva già da molto tempo, rendendola maggiormente efficace ai fini terapeutici.
In particolare comprese che non era molto utile per il benessere del paziente cercare una trance profonda, quella cioè in cui la persona è come "addormentata" e, alla fine della seduta, non ricorda praticamente niente di ciò che si è detto e fatto. Questa modalità, anche se molto spettacolare per chi la guarda dall'esterno, porta pochissimi benefici permanenti nella persona, la quale continua a vivere il suo problema senza notare cambiamenti.
Per questo motivo Erickson preferiva una ipnosi molto più vigile, in cui raramente la persona ha una alterazione importante della coscienza. Cominciò perciò a parlare di ipnosi senza trance. In realtà la trance c'è, ma è nella maggior parte dei casi leggera e appena sufficiente per l'efficacia del lavoro terapeutico.
Erickson era convinto che la persona avesse già dentro di sé le risorse necessarie al cambiamento, compito dell'ipnotista è aiutarla a togliere di mezzo gli ostacoli e le resistenze che nascondono quelle risorse, così che il cambiamento possa avvenire in maniera apparentemente naturale. Per questo motivo l'ipnosi ericksoniana viene spesso anche definita "naturalistica".
Precursori:
Erickson si ispirò ad alcune tecniche di ipnosi che erano già conosciute in precedenza, per giungere poi a sviluppare una propria tecnica innovativa:
- F.A. Mesmer diffuse la tecnica in Europa nel 1700, prendendo spunti da fenomeni di trance conosciuti fin dall'antichità;
- Scuola di Nancy (Francia), fondata da Lièbeault e Bernheim, i quali ritenevano l'ipnosi un normale fenomeno psicologico che andava solo facilitato dal terapeuta
- Scuola di Charcot, il quale invece riteneva l'ipnosi come frutto di problemi isterici.
- S. Freud, il quale per un breve periodo all'inizio della sua carriera, insieme al collega Brewer, creò il metodo "catartico" che usava l'ipnosi per la cura di disturbi psicologici.
Per approfondire: