Terapia strategica - Indicazioni / Contro-indicazioni
Come in ogni indicazione terapeutica che si possa definire tale, mi sembra utile delineare i contorni di una tecnica innovativa come quella proposta in queste pagine, accennando alle sue “Controindicazioni”.
La ormai ventennale esperienza di chi esercita l’arte della psicoterapia secondo i canoni strategici ha dimostrato come in alcuni casi tali canoni siano inefficaci, se non addirittura deleteri (Nardone 1993).
- 1) Il primo caso è quello di pazienti che ricorrano al terapeuta come ad un amico-confessore, ricettacolo di tutte le loro angosce, designato a venire in possesso dei più nascosti e tortuosi anfratti della loro personalità.
- 2) Il secondo è quello delle persone che arrivano in terapia per una sorta di “Vuoto sentimentale”, sperando di trovare nel terapeuta l’amante o genitore ideale, capace di dar loro quell'affetto di cui hanno forte bisogno e che nessuno gli ha mai saputo donare. Il terapeuta deve certo creare una relazione efficace con il paziente, ma non può essere né un vice-genitore, né un vice-amante, altrimenti la terapia non sarà mai efficace.
- 3) Infine la psicoterapia breve strategica si ritiene poco adatta quando il paziente si aspetta di avere suggerimenti sulle scelte esistenziali e sui suoi grandi dubbi decisionali, come potrebbe aspettarsi da un saggio profeta detentore delle assolute verità universali.
In tutti questi casi il paziente dovrebbe evitare un trattamento di questo tipo, il quale potrebbe risultare troppo aggressivo, perché cambierebbe rapidamente in lui meccanismi e sistemi di percezione-reazione che, in realtà, egli non intende assolutamente cambiare in breve tempo.
Ovviamente, dato che i pazienti arrivano per lo più in terapia senza aver scelto un tipo di trattamento specifico, sarà compito del professionista ad approccio strategico quello di individuare il soggetto “A rischio di fallimento" ed inviarlo a colleghi più adeguati di lui.
I casi nei quali invece la Terapia Breve Strategica risulta particolarmente efficace, raggiungendo una percentuale di successo entro le prime sette sedute compresa fra l’83 e l’87 per cento, sono quelli di pazienti con problemi specifici, che impediscono loro di svolgere le normali attività quotidiane, presentandosi come ostacoli apparentemente insuperabili alla realizzazione personale.
Per una panoramica e per approfondimenti sui problemi trattati con successo fare clic qui.
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- Il mio metodo: Terapia strategica
- 1 - Premessa
- 2 - La costruzione “costruttivista” delle realtà patologiche
- 3 - Le “Tentate Soluzioni” che aggravano i problemi
- 4 - Dal passato che spiega, al presente che libera
- Primo caso clinico
- Secondo caso clinico
- 5 - Indicazioni - Controindicazioni
- 6 - Conclusioni
- 7 - Bibliografia