Dubbio ossessivo / paura delle decisioni
COS’È: il dubbio patologico è una forma di disturbo ossessivo isolata e studiata per la prima volta dal Centro di Terapia Strategica di Arezzo. Si caratterizza per la presenza di domande alle quali la persona cerca di dare risposte, senza però trovarne mai una appagante e definitiva.
Si tratta di domande che, per come sono formulate, non ammettono mai in realtà una risposta unica, ma molte risposte possibili, le quali si alternano e si accumulano nella mente della persona, portandola ad ossessionarsi su quella domanda e su tutte quelle che ne derivano.
Le domande possono riguardare qualunque argomento: “come parlo?” “come guardo?" "avrò fatto bene a toccare quella cosa?” “sono omosessuale? Sono pazzo? Rischio di diventarlo?...” oppure l'infinita indecisione tra due differenti opzioni: “compro questo vestito o quell’altro?”, “mi comporterò in questo modo o in quell’altro?”, "Scelgo questa tesi o quell'altra?", "Meglio stare con il mio partner o lasciarlo?", "Ho scelto l'università giusta o è meglio cambiare?"...
O ancora il dubbio su errori commessi nel passato, reali o solo presunti: "Sono colpevole per quella frase che ho detto o per quel gesto che ho fatto?", "Ho sbagliato a fare quella azione?", "Sono una cattiva persona perché quella volta...?"
Si comincia allora a trovare molte ragioni a favore di ogni risposta possibile, senza però riuscire a scegliere quale sia quella giusta, anzi incartandosi sempre più nel ciclo di domande e risposte.
SINTOMI: la componente razionale-ossessiva è quella che maggiormente caratterizza questo tipo di problema. Le persone che ne soffrono, infatti, sono spesso connotate da una spiccata capacità intellettiva e logica. Cercano perciò una risposta razionale ad ogni domanda ed una soluzione razionale di ogni loro dubbio. Non tutto nella vita però si può risolvere razionalmente, succede così che questa razionalizzazione si traduce in una rimuginazione continua e infinita che "surriscalda" la mente come un computer sottoposto ad un super lavoro.
In altri casi la persona tenta di scacciare il pensiero, ma più cerca di scacciarlo più ci naufraga dentro.
In taluni casi può nascere l’ansia di perdere il controllo della propria ragione, di diventari pazzi.
SENSAZIONI: la persona che soffre di dubbio patologico viene invasa da una serie di domande (dubbi) alle quali cerca di dare una risposta; anche ammesso che la si trovi, però, quella risposta serve solo a generare un nuovo dubbio che porta ad una nuova risposta, fino ad infilarsi in un labirinto di domande e risposte, nel quale la persona finisce per sentirsi intrappolata.
Le sensazioni sono legate soprattutto all’ansia o alla paura di non essere mai all’altezza del lavoro, della scuola, delle relazioni, della vita in genere. Tutto viene vissuto allora come un grande peso e può essere presente uno stato di insoddisfazione; per questo, talvolta, le persone lamentano sintomi quali l’alzarsi con fatica, il sentirsi tristi, “giù di tono”, dolori fisici, astenia. Sintomi che vengono spesso confusi con quelli depressivi, tanto da portare il medico a prescrivere loro farmaci antidepressivi.
CONSEGUENZE: Questo continuo cercare di ragionare per rispondere alle domande, crea di fatto un circolo vizioso di altre domande, cui segue una risposta che non soddisfa e che genera a sua volta un’altra domanda, e poi un’altra risposta, e così via. Ciò intrappola il soggetto nel loop di domande-risposte, domande-risposte, senza poter mai trovare una via d’uscita. Nell'intento di frenare il loop di domande e risposte, la persona si sforza di “non pensare” ottenendo però l’effetto contrario, oppure cerca di razionalizzare tutto, ma più ci prova, più si “incarta” ; e così alimenta la catena di dubbi. Questi schemi di pensiero inceppano l’elaborazione cognitiva che implode su se stessa. Ciò comporta forti limiti nella vita delle persone colpite da questo disturbo, le quali tendono a “bloccarsi”, fino a non poter più - in alcuni casi - svolgere le normali attività quotidiane e ad isolarsi rispetto alle relazioni sociali.
COME SE NE ESCE: il dubbio ossessivo patologico può essere efficacemente trattato con la terapia breve strategica, che, attraverso esercizi appositamente studiati, interviene a spezzare la catena di dubbi - risposte - dubbi - risposte, e contemporaneamente guida la persona a ritrovare e migliorare la propria capacità di prendere decisioni.
Un caso di dubbio patologico risolto con successo
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